L’accesso al video da parte dei consumatori è ormai possibile da qualunque dispositivo (iPhone, iPad, Tablet e Smartphone Android); inoltre con l’evoluzione del social marketing e l’interaction marketing è possibile condividerlo sui social network, commentarlo e consigliarlo ai propri "amici". L’utente inoltre passa sempre più tempo sul web alla ricerca di informazioni nel pre-acquisto di qualsiasi prodotto o servizio.
Il video e-commerce può dare il surplus alle informazioni di un prodotto e alla realizzazione di un sito e-commerce con:
Il video e-commerce può dare il surplus alle informazioni di un prodotto e alla realizzazione di un sito e-commerce con:
- L'utilizzo di una più seducente comunicazione visiva rispetto a quella tradizionale di vendita per catalogo, consente una maggiore interazione tra prodotto e acquirente aumentando il livello delle vendite abbassando i tassi di restituzione della merce
- L'interazione come per esempio selezionare oggetti nel video e l’inserimento dell’articolo scelto in un carrello della spesa virtuale, aumenta l’esperienza del consumatore nel campo dello shopping on line e la brand awarness accompagnando il cliente fino al click-to-buy
- L'integrazione della strategia video con le nuove tecnologie (sviluppo di applicazioni) sposta l’esperienza in mobilità, per l'esempio l'uso della realtà aumentata (l’aggiunta di dati esplicativi ai propri prodotti)
- La convergenza tra le strategie off line verso quelle on line come per esempio il “qrCode”, o l'utilizzo di diversi canali di video content in cui l’inserimento è gratuito quali youtube, social network e e-mail.
Ci sono 6 punti importanti da seguire per una strategia vincente per la creazione di un video e-commerce:
1. Target di riferimento
Una delle prime cose da sapere prima di metterci a lavoro è aver ben chiaro di cosa stiamo parlando, ricordiamoci di analizzare le attività del nostro cliente, quali sono le sue abitudini d’acquisto, i suoi interessi (cosa cerca nel nostro video e cosa lo porta a interagire fino alla call to action e infine al click to buy). Questi aspetti basilari spesso vengono sottovalutati, conoscere il nostro cliente ci permetterà di entrare nella sua ottica in modo più semplice. In questo modo avremo a nostra disposizione tutte le carte in regola per soddisfare le sue esigenze.
2. Timing
E' importante considerare l'esperienza dell’utente/consumer per decidere il momento giusto per inserire la call to action.
Una call to action può essere inserita in qualsiasi parte del video:
- Creare un video in cui il contesto offre degli avvisi per effettuare il click to buy, per esempio dare ad ogni prodotto specifico del video uno specifico segmento, aumentando così i touch point con l’utente e il prodotto e le possibilità di azione
- In altri casi potrebbe avere più senso, non interrompere il video, per cui si potrebbe aspettare di mostrare un popup alla fine di un video fornendo un link con un messaggio forte per indurre il potenziale acquirente all’azione
3. Il messaggio
Si deve tener presente che l’utente deve essere accompagnato nel suo percorso tramite i touch point che lo conducono all’azione. Quindi la scelta delle parole può essere il segnale più forte per guidare i potenziali clienti quali:
- Verbi di azione come "click", "provare" e "comprare" spingono l'utente ad attività di impulso
- Avverbi temporali come "ora " o "oggi" comunicano all'utente un senso di urgenza e tempi ristretti per l'acquisto
- I numeri hanno un ruolo preponderante nei beni di consumo di massa; per esempio: "per soli 9,99 €" ha un impatto migliore che "10 €".
Il Messaging deve quindi spingere il cliente inconsciamente all'azione.
4. Il contesto e il contenuto
Un invito all'azione è tanto efficace quanto il contenuto che la circonda rappresenta il prodotto/servizio che si sta promuovendo. Semplicemente si deve tener presente che:
- L’utente associa al contesto del video un determinato prodotto e servizio
- La call to action deve corrispondere con il contenuto del video per mantenere viva la connessione dell’utente al video e al prodotto
Un contesto non attinente al prodotto e alla call to action porta inevitabilmente a un’interruzione brusca della visualizzazione con un riflesso negativo in termini di brand awarness.
5. Demo del prodotto
Mostrare una demo del prodotto in video è indispensabile per prodotti non ancora noti all’utente perchè di nuova produzione o in un nuovo mercato. Semplicemente sarebbe utile e opportuno creare una demo di immagini dei prodotti di non più di due minuti per innescare nell’utente la curiosità intorno al prodotto.
6. Il teaser
Se si desidera dare all’utente solo un input sulla contestualità del prodotto e del core business dell’azienda si potrebbe pensare alla creazione di un teaser che cattruri la curiosità di chi guarda:
- Un video di immagini stile puzzle
- Una frase alla fine del video per esempio "una domanda"
Inoltre non sottovalutare e dimenticare di lasciare una traccia che conduca il potenziale cliente sul sito e sul video di e-commerce.
Conclusioni:
Una giusta strategia di video e-commerce consente l’incremento di:
- Tassi di conversione
- Traffico web
- Visualizzazioni video
- Fidelizzazione del consumatore
Nessun commento:
Posta un commento