Vediamo adesso il player VLC all'opera sul mio PC, attraverso una distribuzione video IP di test creata con le tecnologie Teracue nel laboratorio IP di interact:
Nell'installazione che ho preparato, la sorgente del flusso (un servizio in qualità RAI a 5-6 Mbps) era costituita da un gateway DVB-T che dal multiplex RAI A riversava su IP. Il servizio è' stato codificato in tempo reale con l’MC-trans, il transcoder H.264 della Teracue. L'architettura del sistema seguiva lo schema seguente:
Il sistema e’ stato costruito attorno ad un piccolo switch di rete. La sorgente era costituita da un DVB-T gateway sintonizzato sul multiplexer DVB-T terrestre.
Gli altri protagonisti erano un portatile su cui era installato il software Polar di controllo del gateway (fornito a corredo, ma necessita di una licenza gratuita), il transcoder MC-trans della Teracue (controllato in remote desktop dal Centrino), e, per la fruizione, un SetTopBox Aminet 130 (che riproduce anche l’ h264 HD). Il set top box era connesso in HDMI ad un LCD da 42 pollici (visto che c’ero mi sono messo anche a fare delle prove di trascodifica in HD e delle prove di up e downconversion tra SD ed HD). Ho creato l’associazione tra i vari canali dell’Amino mediante una tastiera USB, associando ad ogni pulsante ad un gruppo multicast (1=239.252.122.1:4444; 2=239.252.122.2:4444; 3=239.252.122.3:4444 etc). Avendo solo una blade DVB-T e volendo utilizzare un ottimo segnale video, mi sono sintonizzato sul MUX RAI A (che trasporta i tre canali RAI a 5-7 Mbps e RAI4 a circa 3Mbps) e ho fissato l’output del transcoder su due ulteriori gruppi multicast, 239.252.123.1:4444 associato al pulsante 8 e 239.252.123.2:4444 associato al pulsante 9.
Di seguito uno screenshot della configurazione del gateway DVB-T con il software Polar. In seguito ho ricevuto anche un gateway satellitare DVB-S, nell'immagine è possibile vedere come il Polar (che lavora a livello Osi2) gestisce insieme i due apparecchi.
Gli altri protagonisti erano un portatile su cui era installato il software Polar di controllo del gateway (fornito a corredo, ma necessita di una licenza gratuita), il transcoder MC-trans della Teracue (controllato in remote desktop dal Centrino), e, per la fruizione, un SetTopBox Aminet 130 (che riproduce anche l’ h264 HD). Il set top box era connesso in HDMI ad un LCD da 42 pollici (visto che c’ero mi sono messo anche a fare delle prove di trascodifica in HD e delle prove di up e downconversion tra SD ed HD). Ho creato l’associazione tra i vari canali dell’Amino mediante una tastiera USB, associando ad ogni pulsante ad un gruppo multicast (1=239.252.122.1:4444; 2=239.252.122.2:4444; 3=239.252.122.3:4444 etc). Avendo solo una blade DVB-T e volendo utilizzare un ottimo segnale video, mi sono sintonizzato sul MUX RAI A (che trasporta i tre canali RAI a 5-7 Mbps e RAI4 a circa 3Mbps) e ho fissato l’output del transcoder su due ulteriori gruppi multicast, 239.252.123.1:4444 associato al pulsante 8 e 239.252.123.2:4444 associato al pulsante 9.
Di seguito uno screenshot della configurazione del gateway DVB-T con il software Polar. In seguito ho ricevuto anche un gateway satellitare DVB-S, nell'immagine è possibile vedere come il Polar (che lavora a livello Osi2) gestisce insieme i due apparecchi.
Questa e’ una blade DVB-T prodotta dalla spagnola Sidsa, commercializzata dalla Teracue e distribuita in italia da interact su streamcast.it. E’ un sistema autosufficiente (attraverso il connettore riceve solo l’alimentazione).
La collocazione dello strato di rete esternamente al gateway è una strategia vincente dal momento che gli switch di rete hanno un costo contenuto e sono continuamente in evoluzione. L’interfaccia di rete di queste blade e’ una 100bT, piu’ che sufficiente a connettere il traffico di un transponder satellitare (35 Mbps) o terrestre (24 Mbps).Il sistema che ho avuto modo di utilizzare in interact aveva due blade, una satellitare (DVB-S) ed una DVB-T.
Il sistema di ricezione utilizzato per il progetto di IPTV del Ministero dell’Economia è basato su 6 blade satellitari (3 con in grado di ospitare CAM Common Interface), cinque encoder Y/C (di cui 3 nel frame e due in cabinet rimovibili) e cinque blade per la ricezione del digitale terrestre.
In basso sono ben evidenti i ricevitori analogici connessi agli encoder. Gran parte dell’installazione e’ occupata dallo switch modulare (apparecchiatura centrale).
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