28 apr 2009

Back from NAB!

di David Riccitelli -

Ed eccomi qui, di ritorno dal NAB 2009.
Come ogni anno, la grande fiera del digital media made in US si è tenuta al Convention Center di Las Vegas.

Lo spazio della fiera è diviso in tre zone principali: North, Central e South Pavillion. I primi due padiglioni sono dedicati al mondo del broadcast: qui “acquisizione” significa soprattutto telecamere (ma anche elicotteri fully-equipped) e la distribuzione prende la forma delle antenne satellitari. Il South Pavillion è il regno invece delle tecnologie Digital Media.
Quest’anno il settore Broadcast era davvero poco popolato: sono mancati sia i visitatori sia gli espositori, con intere aree vuote, come potete vedere qui:

Il Digital Media, al contrario, ha goduto di maggiore successo. Abbiamo trovato corridoi trafficati e molti stand da vedere:

In generale il mercato, dal punto di vista degli operatori, sembra si sia ridefinito: come ci hanno confermato anche i pareri raccolti tra gli espositori, c'è stata una forte selezione e oggi sono presenti solo i reali esperti del settore

E tra questi chi ci ha colpito di più:

SIDSASpagnoli, lavorano nel campo dell’IPTV (Acquisizione e Redistribuzione di Segnali Audio/Video).

Per la felicità di Igino, la SIDSA è un’azienda solida e molto proattiva. Sembra che abbiamo idee chiare su dove vogliono andare, e il miglioramento delle caratteristiche dei loro gateway DVB (capaci di redistribuire fino a 14 programmi su IP) è solo una delle novità. Qui sotto un dettaglio del back panel dei gateway:

A queste si aggiungano una scheda per rimuxare diversi Program streams e quindi per generare un canale Mosaico (potrebbe essere utile anche per monitoring, anche se non ha i livelli audio). SIDSA sta coprendo anche le aree di encoding H.264 per DVB-H, trasmissione DVB-H e Conditional Access.

Le tecnologie Sidsa le conosciamo già da tempo, visto che le abbiamo installate presso il Ministero delle Finanze Italiano per il progetto di IPTV MEF TV. Sidsa infatti coopera a livello tecnologico con il nostro partner IPTV Teracue. Un tandem davvero interessante
http://www.sidsa.es/
SmartJog
Anche loro “giocano” nel settore IPTV (Distribuzione Digitale di Contenuti Audio/Video) e lavorano con le Major Americane.

Abbiamo incontrato la Sales Manager per gli US e presto prenderemo contatto con i referenti in Francia. SmartJog infatti fa parte del gruppo francese TDF, una società che già conosciamo visto che come noi lavora con RealNetworks. SmartJog opera come una FedEx digitale: un sistema per il trasferimento di contenuti audio/video in tutto il mondo, in tempi brevissimi.
http://www.smartjog.com/
ViewCast
Al Nab non mancava uno dei partner storici di streamcast, ovvero l'azienda leader mondiale delle tecnologie di acqisizione (schede Osprey ed encoder Niagara). Nell’ultimo anno interact è diventato Distributore e l’incontro è stata l’occasione per riallinearsi sulle strategie di posizionamento e promozione dei prodotti. Per il 2009 ViewCast punta chiaramente a rafforzare la sua presenza sul mercato degli encoder e della appliance, con una novità importante nell’HD.

http://www.viewcast.com/
MainConceptCon Mainconcept intratteniamo già da diversi anni un rapporto molto amichevole, fatto non solo di rivendita e integrazione ma anche di scambio di esperienze. Conosciamo molto bene il loro SDK, che abbiamo utilizzato per lo sviluppo di soluzioni avanzate di codifica e scheduling in H.264. Il focus di Mainconcept sta oggi quasi esclusivamente nell’evoluzione di codec e piattaforme software, mentre la produzione di schede hardware ha un peso minore.
http://www.mainconcept.com/

20 apr 2009

Voglia di IPTV - parte terza

Nelle parti precedenti ho descritto come anche una rete IPTV domestica possa servire a distribuire i segnali DVB. Oggi vorrei spendere qualche riga su Videolan (noto anche come VLC). Con la versione 0.9 ha cambiato interfaccia utente, e molti utenti affezionati hanno subito un autentico shock (me compreso) continuando ad avere entrambe le versioni sul pc (gallina vecchia fa buon brodo).

Per avere le due versioni, io ho semplicemente copiato l’intera directory c:\programmi\VLC su una directory d’appoggio. Poi ho installato la nuova versione (che ha disinstallato la vecchia) e in seguito ripristinato su una nuova directory c:\programmi\VLC 8.6i.

Videolan e’ una applicazione geniale, una delle poche che permette di comprendere quanto le applicazioni open source possano essere di aiuto al genere umano.
Per una descrizione esaustiva delle possibilita’ di VLC, dai una occhiata al sito http://www.pluto.it/files/ildp/HOWTO/VideoLAN-HOWTO/index.html da cui e’ tratta questa immagine:

Cosa serve per fare una IPTV? Dipende cosa si vuole fare, ma se non si hanno tante pretese, serve in pratica solo Videolan e un ricevitore (un SetTopBox). Ovviamente servono dei contenuti, e quindi dei DVD (non criptati) oppure dei flussi d’antenna.
Questo e’ l’aminet 130 che ho usato nelle prove. E’ un gran SetTopBox, che decodifica anche il 1080i (quanto riceviamo in Italia di HD è al massimo 1080i). Ce ne e’ anche versioni piu’ piccole (Aminet 110 e 125, solo definizione ordinaria e senza possibilita’ di inserire smart card)


Funzionamento di VideolanApertura di un file con VLC (versione 0.9.8) e indicazione dei parametri per la sua erogazione in streaming: e’ stato impostato il gruppo multicast 239.252.1.1:1234. I file rai…mpg sono stati prodotti (sempre con Videolan) a partire da una trascodifica in tempo reale effettuata con il transcoder Teracue (vedi piu’ avanti per sapere come si fa)


Questa è la finestra per le impostazioni in uscita di VLC, che malgrado la sua accessibilita’ è un gran bel prodotto. In questo caso ho indicato di erogare quanto aperto nella pagina precedente (in questo caso un file, ma anche un flusso di rete, realizzando cosi’ un gateway) in UDP (preferisci UDP ad RTP) sull’indirizzo 239.252.1.1:1234 erogando in multicast (si vede dell’indirizzo dove il primo gruppo e’ compreso tra 224 e 240, ma su reti complesse c’e’ da andarci piano ad usare indiscriminatamente questo intervallo e limitarsi al 239.252.xxx.xxx che e’ per definizione disponibile per prove locali). Il segnale erogato sara’ incapsulato in un transport stream MPEG-2.
E’ facile per un neofita sentirsi a disagio su tutti i check-box o i campi esposti. E non voglio parlare della utilizzazione di videolan da riga di comando di cui un accenno e’ visibile in basso (generated output string) per la quale e’ meglio studiarsi http://www.videolan.org/doc/streaming-howto/en/index.html (attenzione comunque, come accade spesso al software open source, non e’ allineato alla ultima versione).
Fino alla 0.8.6i la utilizzazione del transport stream MPEG2 era implicito, ora con la nuova 0.9.9 si deve sceglierla esplicitamente, ma e’ probabile che nel file di configurazione questa opzione sia ben indicata.

Dall’alto riproduci localmente (default della apertura semplice), File per acquisire un file (se e’ checkato registra l’entrata ed effettua un dump di cio’ che entra), poi per effettuare lo streaming si va su http o in mmsh o in rtp (uni e multicast) oppure in icecast.

Ovviamente VLC riesce ad eseguire una playlist. Per accedere al menu’ della playlist basta andare su Strumenti, Playlist.
Si vedra’ la lista della playlist e si potra’ indicare la ripetizione in loop della intera playlist o del singolo contenuto o nessuna ripetizione. La playlist funziona solo in riproduzione locale non in streaming, dove e’ possibile erogare al piu’ un contenuto in loop.

Voglia di IPTV - parte seconda

di Igino Manfré – igino@interact.mobi

Questa immagine mostra una IPTV con tre utenti sul mio desktop, realizzata con quattro istanze di Videolan (noto anche come VLC, una applicazione software liberamente scaricabile dal sito http://www.videolan.org/).

In alto a sinistra potete vedere la finestra dello streamer multicast di un contenuto sul mio PC. Come si vedra’ nelle immagini successive, ho aperto un file AVI e l’ho erogato in multicast sulla rete locale cui sono connesso.
A destra (finestra piu’ grande) ho richiamato il contenuto erogato agganciandomi al flusso 239.252.1.1:1234.
Stessa cosa ho fatto nelle altre due finestre a sinistra, ma ho ridotto la dimensione del video ad ¼.
I segnali sono sincronizzati non solo sul mio PC, ma su tutti i PC o SetTopBox che posso connettere alla mia stessa rete purche’ siano compatibili col multicast. Attenzione: se non si e’ connessi ad una rete (qualsiasi, anche una wireless) lo streaming non funziona.
Praticamente tutti gli switch di rete (da 50 euro in su) sono multicast compatibili. Nessun provider (Telecom Italia, Wind, Tiscali, Fastweb etc) permette il multicast sulle loro reti, quindi la mia erogazione “muore” al router ADSL. Il multicast e’ una cosa abbastanza complessa per realizzare una cosa logicamente semplice, secondo uno stile fin troppo comune su internet.
Basti dare una occhiata a questi due video (in italiano):




15 apr 2009

Voglia di IPTV - parte prima

di Igino Manfre – igino@interact.mobi

Diego Abatantuono e’ l’unico che e’ diviso tra pasta e fagioli ed IPTV. Tutti gli altri grandi provider la offrono, ma sicuramente l'IPTV non si e’ rivelata la “killer application” di Internet. Piuttosto, passare le serate davanti ad un PC, connessi alla rete, a condividere impressioni tra conoscenti su cio’ che e’ disponibile in rete anziche’ davanti al televisore e’ una cosa comune tra le giovani generazioni.
Ma l'IPTV non e’ una cosa solo per le telco. Tra le sue tante definizioni la piu’ semplice e’ quella di essere un “metodo di distribuzione”. Uno tra i tanti, abbordabile anche a casa propria. Sì, puo’ venire a chiunque la voglia di farsi la propria IPTV.
Attraverso l'IPTV posso far condividere a decine di punti di fruizione uno stesso segnale televisivo (HD o SD) che ricevo in un punto. Per i teledipendenti potrebbe essere la soluzione dell’annoso problema della visione dello stesso segnale televisivo del salotto anche in cucina.
E’ sempre piu’ presente nelle case degli italiani un segmento di rete. Con un po’ di coraggio, chi fa delle migliorie a casa propria, puo’ pensare di sostituire al solo cablaggio telefonico “a due fili”, un vero e proprio cablaggio strutturato.

Il cablaggio strutturato prevede la installazione di un paio di prese di rete RJ45 in ogni stanza (non una sola) che convergono ad un patch panel collocato nel nodo centrale, ciascuna mediante un proprio cavo di rete. Nel nodo centrale c’e’ uno switch di rete, ed il router ADSL (che fornisce la connettivita’ verso “il resto del mondo”), a volte tutt’uno con un router Voip. Ma anche con la linea telefonica convenzionale la cosa puo’ funzionare ugualmente. Mediante un centralino telefonico anche al citofono potra’ essere risposto da ogni stanza.

Attraverso il cablaggio strutturato si distribuiscono telefono e servizi Ip ad ogni stanza.




Una rete IPTV domestica puo’ quindi servire a distribuire i segnali DVB, condividendo con tutte le destinazioni raggiunte dal cavo di rete quanto abitualmente riceviamo mediante cavo di antenna solo in certi punti . Il vantaggio e’ che con le stesse prese di rete si accede ad internet.
Quindi se sei in procinto di fare dei lavori in casa, considera l’opportunita’ di sostituire il cablaggio telefonico con un sano cablaggio strutturato di rete. Fra un po’ ogni stanza avra’ una presa di rete, esattamente come non manca una presa della 220.
Non voglio irritare i supporter del wireless. Tutti coloro che hanno avuto modo di usare una rete wireless, hanno avuto modo di constatarne la comodita’ ma anche i suoi limiti.
Il wireless e’ ideale per scaricare e-mail o chattare al volo. In genere funziona quando vi e’ utenza a banda contenuta senza particolari esigenze. Se si parla di video, sono dolori, e il wireless va in tilt. Quindi fili, cablaggio in UTP5+, rame (lasciamo la fibra dove serve!)

8 apr 2009

NAB 2009, l'industria digital media a confronto

Mancano pochi giorni all'avvio del NAB 2009, uno degli eventi di spicco a livello mondiale nel settore del broadcasting.
Quest’anno la fiera (Convention della National Association of Broadcasters americana) avrà luogo dal 20 al 23 aprile, sempre a Las Vegas.
Se la crisi sarà sicuramente uno dei temi all'ordine del giorno, non mancheranno le occasioni per capire le tecnologie emergenti e soprattutto i modelli di business che possono contribuire alla crescita e al rafforzamento dei servizi multimediali anche in un anno critico.
Per saperne di più: http://www.nabshow.com/default.asp

3 apr 2009

Video Digitale, Pane e Prosciutto

di Igino Manfre' - igino@interact.mobi

Una fetta di ottimo prosciutto trova il suo ideale complemento in una fetta di buon pane.
Solo on caso di necessita' ci si sognerebbe di addentare una fetta di prosciutto, ma un bel panino, magari accompagnato da un bicchiere di vino di “quello vero”. ….

Analogamente, anche se il digitale e’ diventato maggiorenne (le prime apparecchiature digitali sono dei primi anni ’90), molto spesso integrare informatica e video significa interfacciarsi ai PC con segnali analogici. Con 70 euro una Home Video Creator della Conceptronic permette ad un pc di digitalizzare un video analogico (composito o s-video), dotandolo di un ulteriore ingresso stereo (cosa interessante per i server che molto spesso non hanno scheda audio).
L’Home Video Creator della Conceptronics
Le classiche schede Osprey hanno ingressi analogici (dalla 100 alla 450), ma ci sono anche delle schede SDI ed HD-SDI. La schede digitali Osprey (530, 700) supportano l’embedded audio (due coppie di canali stereo, 4 canali in tutto).
Ma la cosa piu’ comune è avere una sorgente SDI da digitalizzare e disporre solo di una scheda di ingresso analogica (composito o Y/C).
Parlando di bilanciato o sbilanciato non si parla di equilibrismo ne’ di mercato del pesce. Una connessione sbilanciata e’ effettuata con un cavetto schermato singolo terminante con un connettore bipolare come il BNC o il Pin-Jack (detto anche Jack RCA, oppure il jack da 3,5 mm, come quello delle cuffie (stereo, quindi a tre contatti).


Un cavo coassiale (o schermato) e’ un particolare cavo bipolare che permette di proteggere ragionevolmente il segnale che lo attraversa da disturbi elettromagnetici, dal momento che puo’ essere una gabbia di Faraday

Un cavo coassiale, detto anche schermato. La qualita’ del cavo e’ data dalla densita’ della trama dello schermo (i migliori sono dotati di un doppio schermo), dalla qualita’ dell’isolante la omogeneita’ della superficie del conduttore.
Un utilissimo accessorio che non deve mancare mai: l'adattatore Pin-jack-BNC

un connettore maschio e femmina connettori XLR

Una connessione bilanciata e’ una connessione che e’ realizzata mediante un cavo schermato doppio e terminato da connettori almeno tripolari (ad esempio gli XLR). La utilizzazione di questa connessione (dal costo doppio rispetto al precedente) sta nel fatto che unita a stadi di ingresso differenziali permette il reale abbattimento dei disturbi. E’ particolarmente adatto al trasporto di segnali di piccola ampiezza (come quelli dei microfoni, pochi millivolt, facilmente oggetto di disturbi elettromagnetici).

Per questo e’ fondamentale disporre di convertitori, interfacce, tessuto connettivo di un impianto video, spesso descritti genericamente come “digital glue”, dal momento che permettono di connettere sorgenti e destinazioni altrimenti eterogenee.

La piu’ semplice versione di questi apparecchi sono “scatolotti” che provvedono a convertire o adattare un ingresso in una o piu’ uscite. Tra questi i convertitori Aja, BlackMagic o la linea Mini 3000 della Lynxtechnik.
Oltre l’aspetto dell’apparecchiatura (molto spesso l’abito non fa il monaco) il prezzo e’ proporzionale alla accuratezza della conversione.

Diversamente da cio’ che si po’ credere il digitale non ha eliminato il rumore. In ambiente digitale il rumore e’ dato dagli arrotondamenti e dai “resti” delle operazioni. Il segnale video SDI e’ costituito da una terna di flussi a 8 bit. Se effettuo una conversione con la precisione di 8 bit, la visibilita’ degli errori e’ data dalla posizione del dettaglio. Per questo i sistemi “seri” effettuarne le elaborazione a 10 o 12 bit. Associando il campione (di 8 bit) al singolo pixel, processare l’informazione con 2 bit in piu’ significa poter introdurre disturbi al piu’ grandi un quarto di pixel. Per questo a volte in ambiente informatico si parla di “precisione al quarto di pixel”.
In ambiente televisivo si tende a non “spaccare” il bit, ma molto piu’ razzisticamente utilizzare prodotti solo di “certe marche” (apparecchiature broadcast), con altre “degradate” a livello professionale ed infine quelle consumer.
L’abito non fa il monaco, ma spesso la racconta giusta. Ad esempio si puo’ notare che la Home Video Creator della Conceptronic, essendo una apparecchiatura consumer, ha l’ingresso video dotato di pin-jack (noto come jack RCA). Le apparecchature broadcast o professionali utilizzeranno per tale ingresso esclusivamente dei BNC.

Una scheda Viewcast Osprey 450e (bus PCI express x1) che permette la digitalizzazione simultanea di 4 segnali video analogici (compositi) e degli associati canali audio. Ben evidenti nella immagine sono i quattro BNC per l’ingresso video, mentre I quattro ingressi audio stereo – sbilanciato, 8 fili schermati – vengono connessi attraverso un cavo speciale (break-out cable) terminante con 8 pin-jack femmina

Per comprendere che cosa fanno i vari moduli, oltre a basarsi sulla descrizione (a volte puo’ condurre fuori strada per la presenza di odd friends tra linguaggio broadcast e informatico), puo’ essere molto utile esaminare la documentazione. Piu’ questa e’ completa, aperta, ricca, piu’ e’ certo che non ci siano trucchi. Ovviamente la documentazione e’ in inglese. Come abituale nell’elettonica, salvo che il produttore sia italiano, e’ spesso inutile cercarla in italiano, dal momento che pochio si cimentano a tradurlo dal momento che diventerebbe rapidamente obsoleta.

Ma il discorso continua ....

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